Un’azienda giovanissima, con una piccola produzione, macchinari moderni e grande attenzione alla sostenibilità ambientale. È la Cantina “Herero” di Campobasso, con sede nel capoluogo di Regione molisano e la testa in giro per il mondo, come dimostra il nome stesso. “Herero”, inusuale per un vino prodotto in Molise, che rappresenta un omaggio a un’etnia dello stato africano della Namibia, laboriosa, agricola e attaccatissima alla terra.
Michele, il titolare, è un economista di formazione con la passione per il vino. Passione che lo ha portato a mettere su una cantina nel 2014 e a tirare fuori – come capacità produttiva massima – 25.000 bottiglie l’anno tra Molise Rosso (il “Don Peppe“), Falanghina (“La Buonaluna“) e Tintilia (“San Mercurio“).
Il vigneto con l’uva Tintilia è di proprietà della cantina e copre 2 ettari vicino Toro, piccolo centro in provincia di Campobasso. Due le “etichette”: una da 13.5 gradi, fresca, beverina, piuttosto leggera e una da addirittura 16 gradi, che verrà messa in commercio nel prossimo autunno.
Le uve per il “Molise Rosso” e la Falanghina vengono invece acquistate dalle zone di Larino (CB) e San Martino in Pensilis (CB). La raccolta nel vigneto aziendale avviene solo a mano e sempre a mano viene portata nei macchinari. L’energia elettrica utilizzata in cantina proviene integralmente da un impianto fotovoltaico, ma la scelta della sostenibilità non si ferma qui. Anche le bottiglie sono più leggere, con minori costi di trasporto, minore impatto ambientale e meno emissioni di Co2.
C’è un sistema di controllo automatico che gestisce le temperature dei mosti, dei vini e dei locali di affinamento. Ogni serbatoio di vinificazione e di stoccaggio è termocondizionato. Nell’imbottigliamento viene immesso azoto, in modo da proteggere i vini dall’aria durante il riempimento delle bottiglie e la tappatura e quindi ottenendo vini più longevi in modo naturale.
“Cerchiamo di lavorare bene, curando ogni cosa nel minimo dettaglio. Siamo piccoli, ma ci diamo da fare” dice Michele. Orgoglio e attaccamento alla terra, proprio come gli “Herero”.
Per ogni ulteriori informazione basta visitare il sito internet della cantina cliccando qui.
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