I cavatori di tartufi potrebbero avere nuovi obblighi in fase di raccolta e commercializzazione del prodotto, ad esempio tenere registri dettagliati ed emettere ricevute fiscali. In Commissione Agricoltura della Camera è infatti in discussione il ddl che reca “Norme in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo”, con il quale saranno introdotte misure più rigorose per chi trova e vende il prezioso fungo. Chi raccoglie tartufi, secondo il disegno di legge, dovrà annotare su una scheda la zona, la data, la quantità e le specie raccolte, allegare tutto a una copia del proprio tesserino e inviare i documenti, entro il 31 gennaio di ogni anno, alla Regione competente.
Dopo due anni consecutivi di mancato invio delle ricevute da parte del cavatore, la regione provvede alla sospensione o al ritiro del tesserino per un anno. Diventa poi obbligatorio emettere ricevuta fiscale. Si legge nel disegno di legge: “Qualora il raccoglitore intenda cedere i tartufi raccolti, anche a titolo gratuito, rilascia al cessionario una ricevuta, contenente le proprie generalità e il nome e la partita IVA o il codice fiscale del cessionario, l’indicazione della specie, della qualità, della quantità, della data e del luogo o dell’area di raccolta, nonché del corrispettivo ricevuto”.
In attesa del via libera al provvedimento proseguono le audizioni in Commissione. Nella seduta del 10 maggio sono stati ascoltati il professor Amedeo Alpi, docente di Fisiologia vegetale presso l’Università di Pisa, e a seguire appresentanti delle seguenti associazioni: Federazione nazionale delle associazioni dei tartufai italiani (FNATI), Unione regionale delle associazioni dei tartufai toscani (URATT), Associazione nazionale Città del tartufo, Associazione commercianti albesi, Associazione Strada del tartufo mantovano, Centro nazionale studi tartufo, Associazione nazionale dei commercianti di tartufi (Assotartufi), Federazione italiana tartuficoltori associati (FITA), Associazione TuberAss, Associazione nazionale TartufOK, Unione tartufai umbri, Associazione tartufai colline sanminiatesi, Centro sperimentale di tartuficoltura di S. Angelo in Vado e Associazione nazionale tartufai italiani (Assotartufai).