Ingredienti poverissimi per un piatto antico, energetico, corroborante, sostanzioso. Un “Gatorade” dei tempi passati, che ripristinava l’equilibrio psicofisico del contadino al termine di una dura giornata di lavoro. Con l’inverno alle porte, che in Molise sa essere particolarmente rigido, il “pancotto” diventa un “must” per accompagnare le fredde e nevose serate, meglio ancora se seduti davanti a un camino e con un bicchiere di vino in mano.
La ricetta, come spesso accade in Molise, varia da Paese a Paese, di frequente da casa a casa. La proporzione degli ingredienti può variare in base al proprio gusto, ma la potenza del piatto resta la stessa. Per 5/6 persone: due belle fette di pancetta spesse un centimetro, fagioli, 300 grammi di fagioli borlotti lessati, 300 grammi di pane rigorosamente raffermo, 300 grammi di scarola lessata in brodo (animale o vegetale, a voi la scelta), 100 grammi di patate lessate e spellate, 1 bicchiere di vino bianco, olio, sale grosso e acqua.
La cottura. Pancetta tagliata a listarelle messa a rosolare in un tegame. Una volta “croccantizzata” bisogna sfumare con il vino bianco. Tolto l’alcool è il momento dei fagioli, del pane raffermo spezzettato e delle patate lessate. Per far ammorbidire per bene il pane serve versare un po’ di brodo. A questo punto tocca alla scarola tuffarsi in questo meraviglioso vortice di sapori. Aggiungere ancora del brodo e girare spesso per evitare che il tutto si attacchi al tegame. Il traguardo è tagliato quando il “pancotto” arriva ad essere talmente amalgamato e denso da poter essere mangiato anche con la forchetta.
Provatelo la sera, d’inverno, e probabilmente dormirete scoperti (risparmiando sul riscaldamento), rinfrancati solo dal caldo abbraccio del “pancotto“.