Quando un uomo con un caciocavallo incontra un uomo con un’idea l’uomo con l’idea prende il caciocavallo e crea. Capita così che una delle produzioni simbolo del Molise sconfini al di là dei margini regionali (e probabilmente nazionali) e si dia vita a piatti “fusion“. Il “soufflè”, produzione tipica della cucina francese, si impossessa del formaggio, lo unisce a burro, uova, farina, latte e mescola tutto in un vortice di gusto e sapore. Il procedimento non è lungo, ma guai a fare un passo falso. Burro in pentola con farina. Di fianco il latte a sobbollire. Uniti in una soluzione cremosa accolgono il caciocavallo a cubetti. E via a bagnomaria, per rendere più cremoso quello che cremoso lo è già. Poi è il turno dei tuorli delle uova a legare, mentre è compito degli albumi donare fluidità al composto. Piccole terrine precedentemente imburrate e il cui interno viene ricoperto di pangrattato sono perfette per il composto. Che poi va in forno, per una cottura piuttosto tanto rapida quanto pirotecnica. Il risultato è una soffice cupola. Su cui svetta e trionfa il gusto del caciocavallo.