Contattata qualche anno fa per il ruolo di protagonista nella serie “Desperate housewives” ha rifiutato. Troppo complesso il trasferimento negli States. Perché lei ama il territorio del Molise, gli ambienti freschi e le mani di casa che la accarezzano. Bisogna darle del voi, aprirle lo sportello della macchina e cederle il passo agli ingressi. Perché è una “Signora“.
Viene da Conca Casale, piccolo centro in provincia di Isernia, ed è un salume a fetta grande, dal colore rosso scuro, leggermente piccante. Il benessere del maiale da cui provengono le carni è la condizione essenziale per far nascere una “Signora”: si utilizza il filetto (ma anche la spalla), la pancetta, il budello, sale, pepe, semi di finocchio selvatico, peperoncino rosso. Il budello viene lavato molto accuratamente ma anche rapidamente, altrimenti si rischia di danneggiare la parete e di romperla. La carne viene tagliata a punta di coltello, insaporita con sale e spezie e insaccata nel budello.
Come una “Signora” provocante deve avere un “vestito” piuttosto aderente, per questo viene lavorata a mano in modo che la carne riempia per bene tutte le insenature del budello. Da un maiale si ottiene un solo budello grande, con quel solo budello si produce una sola “Signora”.
Poi si passa alla fase due: l’essiccazione. Come tutti i prodotti lavorati di carne di maiale nasce in inverno, quando il clima freddo favorisce il processo di essiccamento. Naturalmente è fondamentale l’ambiente in cui viene lasciata a riposare. Le sue “lenzuola di seta” sono ambienti aerati e provvisti di camino, che le conferiscono quel delicato sentore di fumo. Ma deve essere lontano dal camino, perché così viene garantita una adeguata essiccazione lenta. La stagionatura dura un mese.
In quel mese è possibile che arrivino altre proposte da Hollywood. Bisogna attendere che si “svegli” e poi sottoporre a lei le offerte. Anche se è difficile che lasci il Molise.